Come si fa un vaccino?
Qui andremo a vedere quali siano le fasi che portano alla realizzazione di un vaccino.
Vaccino – Nel campo dei vaccini nella medicina veterinaria si va da un estremo all’altro: ci sono proprietari che si rifiutano di fare i vaccini di base consigliati, salvo poi portarti orde di cani che muoiono per cimurro, parvovirosi e leptospirosi e chiederti come mai tutti i suoi cani muoiono uno dopo l’altro e quelli che vaccinerebbero contro qualsiasi cosa, poco importa se al loro cane quel vaccino non serve a niente e che, anzi, ti chiedono perché mai non esistano vaccini per ogni singola malattia virale o batterica del cane e perché non ne vengano prodotti per tutte le malattie.
Il problema sta nel fatto che film e telefilm ci hanno abituato a Brad Pitt volenterosi e dalla chioma scintillante che producono vaccini in un battito di ciglia, che isolano patogeni nel lasso di tempo che noi impieghiamo a votare il nostro cantante preferito su X Factor e che ne producono in quantità tali da soddisfare il bisogno dell’intera galassia. E non prendono minimamente in considerazione le tempistiche per fare test, per chiedere autorizzazioni…
Vaccini: l’isolamento virale non è così facile
Questo non sarà un trattato di immunoterapia, non sono una virologa, ma voglio solo sottolineare perché non sia possibile creare dei vaccini nell’arco di pochi mesi. A volte ci sono cani e gatti che muoiono per malattie virali e batteriche di ceppi non contenuti nei normali vaccini e i proprietari chiedono indignati come sia possibile che nessuno faccia un vaccino anche per quelli.
Il problema è che fare un vaccino non è come fare una maionese, non abbiamo già gli ingredienti pronti per essere mescolati, prima dobbiamo trovare gli ingredienti e anche solo il loro reperimento non è facile. Prendiamo la Parvovirosi, periodicamente si rincorrono voci di un nuovo ceppo virale per cui i nostri vaccini base non sono protettivi. Facile, direte voi: fate un vaccino per il nuovo ceppo. Già, ma prima bisogna beccare il ceppo e studiarlo. Ma come fare ad isolarlo? Bisognerebbe fare l’esame necroscopico di tutti i cani con morti sospette di Parvovirosi e relativo isolamento virale? Quanti proprietari accettano di fare un’autopsia di questo livello al loro cane appena deceduto?
Vaccini: come vengono fatti?
Non finisce qui. Immaginiamo di essere riusciti a isolare il ceppo virale da un numero sufficiente di animali malati o deceduti, a questo punto bisogna trovare la parte di quel virus o batterio utile per fare il vaccino, bisogna stabilire se fare un vaccino vivo, uno spento o uno attenuato. Ok, abbiamo deciso anche questo (Brad Pitt ci mette una scena a deciderlo, nella realtà ci vuole molto di più), ma non è che adesso abbiamo il vaccino: dobbiamo stabilire quali eccipienti usare e quali siano più sicuri.
Ora abbiamo fatto? No, assolutamente. Prima che un vaccino possa anche solo pensare di essere messo in commercio deve subire un lungo trial di ricerca per stabilire se sia sicuro, se sia tollerabile, se abbia effetti collaterali, quali siano tali effetti, quale sia il protocollo più adatto da usare e quanto sia veramente efficace. Capito perché fare un vaccino non equivale al tempo impiegato a studiare una nuova ricetta per la maionese?
E’ vero, l’uso di modelli computerizzati può aver velocizzato la parte di ricerca che si svolge in laboratorio e in vitro, quella che deve trovare quale sia la parte del microrganismo e gli eccipienti più adatti, ma a questo punto ci va tutta la parte di ricerca per capire se quel vaccino sia sicuro o meno. Solamente a questo punto bisogna chiedere l’autorizzazione all’immissione in commercio agli organismi preposti, cosa che a volte richiede un tempo ancora maggiore del precedente.
Questo sempre poi se si trova un istituto di ricerca o un’azienda farmaceutica disposta ad investire nella ricerca per quel determinato vaccino, laboratori, computer, personale e reagenti non si pagano da soli. Capito perché è così difficile fare un vaccino nuovo?
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | pahowho