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Alimentazione scoiattoli orfani: cosa dargli da mangiare?

Fate molta attenzione se avete trovato degli scoiattoli orfani: errori nella loro alimentazione possono provocare rapidamente la loro morte.

Alimentazione scoiattoli orfani: cosa dargli da mangiare?

Se avete trovato degli scoiattoli orfani, contattate subito un’associazione che si occupa del recupero dei selvatici, tipo il CRAS. Non è facile gestire degli scoiattoli orfani: anche se siete abituati a nutrire gattini orfani, la procedura e il tipo di latte da usare sono decisamente diversi. In realtà non c’è un protocollo univoco, sono pochi gli studi in merito a come nutrire adeguatamente uno scoiattolo orfano e, anche facendo le cose correttamente, il rischio di mortalità è alto. Nel caso non riusciste a mettervi subito in contatto con un centro di recupero degli animali selvatici, contattate il vostro veterinario o un veterinario esperto di esotici, per farvi dare le prime dritte. E’ possibile, infatti, che i piccoli scoiattoli siano così deboli e disidratati da aver bisogno prima di una reidratazione prima di essere in grado di essere nutriti (tramite soluzione glucosata al 5% e soluzione fisiologica allo 0.9%).

Che tipo di latte usare con gli scoiattoli orfani?

In commercio non esiste un latte specifico per gli scoiattoli orfani. Quindi bisogna utilizzare quello che c’è per cuccioli e gattini. Alcuni protocolli, invece, prevedono di somministrare un latte simile a quello usato per i coniglietti orfani, quindi latte di capra addizionato con grassi (solitamente panna) e vitamine.
Considerate che il latte materno degli scoiattoli è formato da un 39.6% di residuo secco, così composto:

  • grassi 67%
  • proteine 20%
  • carboidrati 10%

Questo vuol dire che il latte vaccino non va assolutamente bene per nutrire gli scoiattoli, ha troppi carboidrati e pochi grassi rispetto a quello materno degli scoiattoli. Non commettete l’errore di dare del latte vaccino agli scoiattoli: il rischio è che sviluppino forme gastroenteriche fatali anche nel giro di poche ore.

Solitamente si usano i latti in polvere per cani e gatti, cercando quelli con un maggior contenuto di grassi, anche se non si arriva mai ai livelli del latte materno. Su indicazione del veterinario, se necessario, è possibile integrare grassi, vitamine (soprattutto vitamine del gruppo B) e tuorlo d’uova in questo latte, in modo da renderlo più simile a quello materno.

Come dare il latte agli scoiattoli orfani?

Solitamente si comincia con piccole dosi di latte. Lo scoiattolino va tenuto in mano, testa più alta del corpo. Fate cadere qualche goccia di latte tiepido (non freddo di frigo, ma neanche bollente) sulla bocca, in modo che lo assaggi. Se sembra gradire, partite con 1 ml di latte per volta. Conviene usare le siringhe da insulina da 1 ml, ovviamente togliendo l’ago. Potrebbero andare bene anche i biberon da gattini, ma è più difficile dosare la fuoriuscita del latte, è sempre troppo poco o troppo, rischiando di andare di traverso.

Se dando il latte notate che qualche goccia esce dal naso, se mentre mangia il piccolo apre la bocca come se avesse fame d’aria o se il latte torna indietro, fermatevi e mettete la testa dello scoiattolo in basso per far uscire il liquido: vuol dire che gli stava andando di traverso. In questo caso il rischio è quello di sviluppare una grave broncopolmonite ab ingestis. Lo si lascia tranquillo per un po’ e poi ci si riprova.

Dopo averlo alimentato, lo si pulisce per bene e lo si mette vicino a una borsa dell’acqua calda. Occhio che ipotermie e ipertermia per loro sono fatali. Quando sono molto piccoli, i cuccioli di scoiattolo vanno nutriti ogni 3 ore, notte e giorno. Man mano che crescono, si aumenta la dose di latte somministrata e si riduce la frequenza giornaliera, arrivando a 4-6 somministrazioni al giorno.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Pixabay

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