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Calicivirus nel gatto e vaccinazione

L'unico modo di cercare di prevenire le infezioni da Calicivirus nel gatto è tramite la vaccinazione.

Calicivirus nel gatto e vaccinazione

Calicivirus nel gatto – Torniamo a parlare di Calicivirus felino, questa volta dallo specifico punto di vista delle vaccinazioni. Questo perché è praticamente impossibile eliminare dall’ambiente i gatti portatori, soprattutto con i portatori sani è difficile individuarli ed isolarli. Quindi l’unico modo per cercare di contenere le infezioni ed epidemie da Calicivirus è vaccinare i gatti nei tempi e con le frequenze previste. Lo so che non è sempre fattibile, vedi gatti randagi o gatti molto aggressivi e intrattabili, ma almeno là dove si può prevenire è meglio farlo prima che l’epidemia si scateni.

Calicivirus nel gatto: tipi di vaccini

Considerate che la rinotracheite felina da Herpersvirus e l’infezione da Calcivirus insieme coprono il 90% delle infezioni respiratorie dei gatti. E spesso e volentieri i due virus sono presenti insieme. Questo vuol dire vaccinare regolarmente gattini e adulti. I gattini in teoria vengono protetti dagli anticorpi ricevuti dal colostro della madre fino alle 12 settimane di vita, quindi a volte vaccini che sembrano non funzionare bene possono essere dovuti ad interferenza con gli anticorpi materni. Inoltre gattini che si ammalano potrebbero averlo fatto a causa di scarsi anticorpi materni ricevuti, soprattutto in caso di gattini orfani o con madri debilitate.

Di solito i vaccini che si usano sono quelli a virus attenuati su ceppo F9. Tuttavia considerate che esistono purtroppo ceppi virali di Calicivirus resistenti al vaccino, il che spiega perché a volte anche gatti vaccinati possano manifestare sintomi o diventare portatori asintomatici. Tuttavia bisogna ricordare che comunque sia gatti vaccinati tendono a sviluppare sintomi più leggeri di malattia. Ma il guaio è che servono a poco sui portatori sani.

Considerate poi che il Calicivurs è un virus capace di mutare nell’ambiente molto velocemente, per cui si creano continuamente nuovi ceppi che i vaccini non riescono a coprire. Proprio per questo motivo è stato immesso in commercio un vaccino inattivato che parte da varianti del virus diverse dell’F9: sono stati inseriti i ceppi che danno maggior cross-reattività per ampliare lo spettro di protezione.

Calicivurs: protocollo vaccinale

La vaccinazione per il Calicivurs fa parte del classico vaccino trivalente di base. Si fa un primo vaccino intorno alle 8-9 settimane e si richiama una volta al mese fino a superare le 12 settimane, proprio per superare la fase degli anticorpi materni. Quando si fa il primo vaccino dopo le 12 settimane, ecco che allora si fa un solo richiamo dopo il mese.

Secondo le recenti linee guida, poi, si va un richiamo ad un anno e poi in teoria si dovrebbe avere una protezione di tre anni, ma attenzione: il richiamo triennale viene considerato protettivo solo se non ci siano fattori di rischio. Gatti che escono di casa, colonie, allevamenti e introduzioni periodiche di nuovi gattini vengono considerate situazioni a rischio. Inoltre considerate che nelle linee guide dicono sì di fare i vaccini ogni tre anni, ma andrebbero controllati i titoli anticorpali per ogni malattia tutti gli anni per essere sicuri che la protezione sia attiva. Oltre alla difficoltà di fare questi esami, c’è dunque anche una questione di costo.

Questi vaccini non vanno mai fatti nelle gatte incinta (quindi se portate una gatta a vaccinare, se è intera e può uscire accoppiandosi ditelo al veterinario prima che faccia il vaccino, non aspettate di dirgli dopo che non esce mai di casa, tranne quell’unica volta due settimane prima quando c’era quello strano gatto che miagolava fuori dalla porta) e nei gattini più piccoli di un mese. Inoltre per gatti che soffrono di stomatite cronica, dove il Calicivirus è ampiamente coinvolto, conviene usare vaccini inattivati.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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