Uomo lascia un milione di euro al suo cane
Ecco la storia di Tor, il cane che ha ricevuto un milione di euro in eredità.
Tor è un cagnolino che è stato adottato 7 anni fa dal suo anziano papà, Pasquale Rizzo, funzionario delle Ferrovie dello Stato in pensione e commercialista. All’età di 83 anni l’uomo aveva adottato il cagnolino, un randagio trovato vicino alla sua villetta a schiera, e con lui ha instaurato un’amicizia molto profonda, al punto tale che l’animale gli ha persino salvato la vita nel 2014, quando l’uomo ebbe un infarto. Solo l’insistente abbaiare del cane ha infatti lanciato l’allarme che ha spinto i vicini a chiamare i soccorsi. Senza l’aiuto di Tor, Pasquale sarebbe morto a causa dell’infarto che lo aveva colpito, ma fortunatamente l’uomo è riuscito a salvarsi, e una volta tornato a casa, si era recato presso uno studio legale per chiedere all’avvocato Andrea Fabio Ferrari di poter lasciare tutto al suo cane.
In Italia, a differenza che in altri Paesi, non è possibile nominare erede direttamente un animale,
ha spiegato l’avvocato
però tramite l’istituto giuridico del legato testamentario si può far sì che un soggetto, l’esecutore testamentario, vigili affinché il patrimonio sia “asservito” alle esigenze del cane.
Pasquale è morto all’età di 90 anni, non aveva eredi diretti, ed ha quindi lasciato tutti i suoi averi al suo cane, averi valutati un milione di euro dal tribunale.
In seguito alla morte dell’uomo, un giudice ha nominato esecutore dei suoi averi un amico di Rizzo che vive a Milano, Antonio Zaccagni, anche lui commercialista. Attualmente Tor vive in una pensione (non un canile, come tiene a specificare l’esecutore testamentario), una struttura dove vive con tutte le comodità. Tuttavia, si ritiene che la soluzione migliore per questo ricco cagnolino sia quella di vivere insieme a una famiglia che ami gli animali. Per questa ragione il commercialista sta cercando di trovare qualcuno che voglia adottare il cane, non per via del suo denaro, ma solo per donargli l’amore di cui ha e avrà sempre bisogno.
Al cane non mancherà niente, ma io continuerò a vigilare che i soldi vengano impiegati per lui, come dispone il testamento e come il suo padrone ha espresso nelle sue ultime volontà. Se Tor dovesse mancare prima, quel patrimonio potrebbe essere destinato alle esigenze di altre fondazioni o associazioni che si occupano di animali che possono fare istanza a me o al Tribunale di Milano.
via | Repubblica
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