Per l’FBI i crimini sugli animali sono alla stregua di quelli sugli esseri umani
Chi commette un crimine violento su un animale verrà perseguito dall' F.B.I.,scoprite perchè
Negli Stati Uniti con la legge non si scherza per niente. Una bella novità (almeno si spera) è stata decisa dal Federal Bureau of Investigation, meglio noto come F.B.I. L’agenzia governativa americana ha deciso di “promuovere” il reato di maltrattamento di animali. Fino ad oggi era nella categoria “altro” alla stregua di reati minori, in pratica come un atto di vandalismo. Ora, invece, chi maltratterà gli animali, si troverà a dover affrontare capi d’imputazione paragonabili all’omicidio, all’incendio doloso o all’aggressione.
Vi starete domandando il perchè di questo avanzamento di categoria? Presto detto: secondo l’F.B.I. chi commette atrocità (negligenza semplice o grave; abuso intenzionale e torture; abuso organizzato come le lotte tra cani o combattimenti di galli fino all’abuso sessuale sugli animali) verso gli animali ha fortissime probabilità di diventare un serial killer. Non ci credete? Ecco alcuni esempi.
Jeffrey Dahmer, il cannibale di Milwaukee, aveva impalato teste di cani, rane e gatti. David Berkowitz, conosciuto con i soprannomi “Son of Sam” o ”44 Caliber Killer”, avvelenò il pappagallino di sua madre; Albert DeSalvo, lo “strangolatore di Boston”, intrappolava cani e gatti in casse di legno e li uccideva sparando frecce.
E cosa succede in Italia? poco o niente. Pur essendoci una pena da uno a tre anni per maltrattamenti, questa non viene quasi mai applicata e ci si limita alla sanzione pecuniaria. Chissà se anche il serial killer di gatti potrebbe entrare nel mirino del “Bureau”.
Via|Greenme