Iperattaccamento nel cane: cause e tipi
Alla base dell’ansia da separazione del cane spesso c’è una forma di iperattaccamento al proprietario: vediamo quanti tipi esistono, le cause e cosa fare.
Spesso sento proprietari dire orgogliosamente che il cane li segue come un’ombra in ogni stanza della casa o mostrare con fierezza il cane in braccio che ringhia a chiunque si avvicini o affermare che il cane va in ansia se non li vede o no sta con loro. Ecco, molti proprietari sono felici di tutto ciò, perché pensano che si tratti di una dimostrazione di amore del cane per loro.
In realtà si tratta di una forma di iperattaccamento del cane al proprietario, che maschera un senso di ansia e di insicurezza del cane e che spesso sfocia in vera e propria ansia da separazione. E’ importante saper riconoscere il problema per porvi rimedio prima che la situazione degeneri: non è bello avere un cane insicuro e che soffre di iperattaccamento, il cane deve sviluppare la propria individualità e siamo noi proprietari a dovergli insegnare a staccarsi da noi. Il che non vuol dire volergli meno bene, ma semplicemente insegnargli ad essere indipendente.
Tipi di iperattaccamento
Fondamentalmente si distinguono due tipi di iperattaccamento nel cane. L’iperattaccamento primario si ha quando si ha un persistente legame di attaccamento fra il cane e il proprietario. In linea generale questo attaccamento primario è quello tipico che si instaura fra cuccioli e madre. La madre sviluppa questo legame da subito, i cuccioli verso le tre settimane di vita quando i sensi cominciano ad essere più sviluppati. Questo legame è importante per la sopravvivenza dei cuccioli, ma man mano che crescono, i piccoli diventano sempre più autonomi e il legame diminuisce fino a scomparire del tutto al cessare della sua utilità. L’allontanamento da parte della madre inizia con quello fisico dal luogo di riposo, riducendo sempre di più il contatto con i cuccioli.
Ma cosa succede quando si prende un cucciolo (mi raccomando, non prima dei due mesi di vita)? Questo legame viene trasferito alla nuova famiglia, la quale, però, spesso poi non adotta il corretto distacco man mano che il cucciolo cresce. Il distacco non avviene, spesso anche per colpa di un distorto senso dell’amore umano che gioisce di questo iperattaccamento non rendendosi conto che è un comportamento malsano e che danneggia il cane. Se questo legame di attaccamento rimane oltre i sei mesi di vita del cane, ecco che il cane non riesce a raggiungere la maturità sociale: in pratica gli stiamo impedendo di diventare adulto per soddisfare un nostro egoistico bisogno di amore devozionale. I cani che soffrono di iperattaccamento primario vogliono continuamente il contatto fisico con il proprietario, lo seguono come un’ombra dappertutto, le femmine possono ritardare il calore e i maschi continuano ad urinare come i cuccioli, senza alzare la zampa.
Ma esiste anche un iperattaccamento secondario, provocato da un cane che ha bisogno del contatto costante con i proprietari per riuscire a superare un altro problema comportamentale, vuoi per esempio una fobia, ansia o anche una forma di depressione, ma anche cambi di casa o malattie. Questo tipo di iperattaccamento si ha in età adulta ed è ad insorgenza improvvisa. Il comportamento sociale e sessuale in questo caso è normale, ma il cane richiede continui contatti fisici e presenta manifestazioni di ansia sporadiche.
Cosa fare
Cosa fare in caso di iperattaccamento? Prima di tutto bisogna riuscire a convincere il proprietario dell’esistenza di questo problema: questa è spesso la parte più difficile. In secondo luogo, bisogna mettere in atto i meccanismi di entrata e di uscita, modificando i rituali in modo da non continuare a premiare gli stati di eccitazione che possono peggiorare il problema. Nel caso poi di iperattaccamento primario, bisogna cercare di instaurare il corretto distacco, modificando i rapporti con il resto della famiglia e rieducare il cane da zero. Nel caso di iperattaccamento secondario, bisogna prima risolvere la causa scatenante e poi il problema di iperattaccamento.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | D.Kehlenbach
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